Così non va
Adesso la situazione inizia a farsi davvero preoccupante perché si sta entrando in una spirale di cui non si vede la fine. 5 sconfitte in 9 gare ufficiali sono troppe per una squadra con progetti ambiziosi, con il difficile compito di riconfermarsi a livello nazionale e rilanciarsi sul piano europeo. Quello che preoccupa è l’atteggiamento della squadra che in pochissime partite ha mostrato una vera voglia di vincere, uno spirito combattivo che per tanti anni l’ha contraddistinta. Ieri si è assistito all’esempio più eclatante: palle perse, pochi spazi creati, poco movimento, nessuna intensità difensiva efficace. Como invece ha giocato da grande squadra che sa di non avere gli stessi centimetri e lo stesso talento delle giocatrici arancioni ma che sa che giocando con il cuore si può superare ogni ostacolo. Grande lezione questa inflitta al team di Lasi.
Tutti sperano che questa squadra non stia affrontando questa stagione con la sindrome della “pancia piena” dopo il triplette chiuso il mese scorso con la vittoria della Supercoppa, ma i sintomi purtroppo non lasciano spazi a grandi dubbi. Cosa bisogna fare in questa situazione? Personalmente credo che le colpe non vadano imputate a dei singoli. Il cambio di allenatore si fa sentire: per quanto possano divergere le opinioni personali si vede che manca il carattere (positivo o negativo, a voi la scelta) di Sandro Orlando. Lasi ha giustamente una personalità diversa dall’ex allenatore arancione che forse necessità di più tempo del previsto per essere metabolizzata. La domanda però è: c’è tutto questo tempo? L’addio di Betta Moro poi sembra aver lasciato un grande vuoto nello spogliatoio, un vuoto che il neo capitano Masciadri è chiamato a riempire: anche in questo caso stiamo parlando di due giocatrici storiche, con un’enorme esperienza alle spalle ma dotate di due caratteri molto diversi. Non credo sia facile riuscire a sostituire in toto l’ex play scledense soprattutto dopo una sua leadership così lunga.
Insomma i fattori da considerare sono veramente molti e sicuramente altri ce ne sarebbero da valutare. Noi tifosi possiamo solo continuare a dimostrare il nostro appoggio alla squadra perché se commettiamo l’errore di togliere anche quello allora sì che la situazione diventa veramente critica. Le prossime due partite in casa (Sopron giovedì, Sesto domenica) possono costituire l’occasione di riscatto giusta. E’ arrivato il momento di giocare per quel triangolino di stoffa tricolore cucito sul petto: NOI SIAMO I CAMPIONI D’ITALIA!
Nicolò Dalle Molle
Redazione
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