Un puzzle da quanti pezzi?

L’ufficializzazione della fine del rapporto tra Liron Cohen e il Famila Schio era l’ultimo tassello mancante nella scatola degli addii. Anche se non sono stati rilasciati comunicati ufficiali a riguardo, pare che si sia scelto di rinnovare in toto il comparto delle straniere. Via quindi le varie McCarville, Ford, Erkic, Jalcova, Brumermane e la sopra citata Cohen, per un cambio di organico già visto appena due estati fa.

A sostituire la figlia di Karl Malone, in quel ruolo di pivot che tanto agogna il team scledense, è arrivata Jantel Lavender. Quinta scelta assoluta del draft dello scorso anno, la ventiquattrenne americana milita attualmente nella WNBA con le LA Sparks. Quest’anno aveva iniziato la sua esperienza europea vestendo la maglia del Besiktas, salvo poi abbandonare il team di coach Orlando perché non le veniva pagato lo stipendio. Acquistata in gennaio da Polkowice, Jantel ha giocato gli ottavi di finale di Eurolega contro le future campionesse di Valencia, mettendo a referto 8.5 ppp e 7.5 rpp. Nelle 15 gare giocate nel campionato polacco, invece, la media punti per partita è salita a 14.5, mentre il numero di rimbalzi catturati è rimasto praticamente invariato.

Lavender è una giocatrice fisica e atletica ma dotata anche di buona tecnica che le permette di essere temibile anche dalla media distanza; un buon mix che la rende, almeno sulla carta un buon acquisto.

A prendere le redini della squadra, in cabina di regia, e a ricevere in consegna la pesante eredità di Liron Cohen, sarà invece Kathy Wambè. La play belga, che ben conosciamo per il suo recente trascorso a Taranto, ha deciso tornare a giocare nel Bel Paese indossando proprio la casacca arancione. Per lei non servono grandi presentazioni; agile, scattante, sicuramente non possiede i numeri di Cohen, ma incarna il modello di play maker su cui la società ha deciso di investire: è meno individualista e fantasiosa dell’ex numero 7 israeliano e fa della difesa una delle sue armi migliori.

È dato ormai per certo l’arrivo anche di un’altra ex Taranto, Èlodie Godin. Il pivot francese ha lasciato con grandi rimpianti la città jonica, aspettando un’offerta della società rossoblù che ancora non era arrivata. Ecco allora che sembra sempre più probabile il suo approdo in quella Schio rivale di tante battaglie. Anche per lei non vale la pena spendere troppe parole, perché chiunque segua il basket femminile da alcuni anni sa perfettamente che giocatrice è la francese: lottatrice, dotata di buona fisicità, sa farsi largo sotto canestro tanto quanto punire dal pitturato. La grinta e la lunga esperienza europea la rendono un elemento di sicuro affidamento.

Infine, il nome che per primo è stato accostato al Famila, ancor prima della fine del campionato, da parte del sito lovewomensbasketball.com, gestito dal tuttologo di basket femminile, Paul Nielsen, è quello di Danielle McCray. Si dice che l’americana abbia già firmato con la società scledense. McCray sarebbe un vero e proprio jolly per coach Lasi; pur prediligendo il ruolo di guardia, sa portare palla e giocare anche da 4 basso. Settima scelta assoluta nel draft 2010, Danielle gioca attualmente con le Connecticut Sun di Tina Charles e Renee Montgomery in WNBA, mentre in Europa viene da un’ottima stagione con Kosice dove, in Eurolega ha mostrato numeri straordinari: 15.8 ppp (43% da 2, 44% da 3), 4.8 rpp e 1.6 app; inoltre è sesta per numero di palle rubate. Se a queste caratteristiche aggiungiamo la giovane età (25 anni) ci accorgiamo che abbiamo dinnanzi una signora giocatrice.

Per quel che riguarda il mercato non sembrano esserci in agenda ulteriori acquisti, ma non escludiamo alcuna possibilità: siamo solo a inizio giugno e l’estate è ancora molto lunga.

Nicolò Dalle Molle