Squadra (quasi) completa
Con grande anticipo rispetto a quanto eravamo abituati, già da diverso tempo conosciamo tutti i tasselli del roster 2015/16. Nonostante la politica di progressivo ridimensionamento del budget che da alcuni anni la società sta adottando possiamo affermare che, anche per la prossima stagione, avremo una squadra sicuramente competitiva.
Le redini del Famila saranno affidate in toto a Sottana e Gatti: la prima ha rinunciato, almeno per quest’anno, alle sirene estere per continuare a far parte di un gruppo con il quale ha ammesso di aver sviluppato un’introvabile sinergia. La seconda ha giocato un finale di stagione a livelli superlativi, ha trovato fiducia nei propri mezzi ed è pronta a proporsi come faro del gioco orange.
Il pacchetto guardie sarà composto da due giocatrici in grado di creare seri danni con i piedi dietro l’arco ma, soprattutto, due ottimi difensori. Se Masciadri, su cui, volenti o nolenti, iniziano a pesare gli anni, avrà probabilmente un minutaggio più limitato, Anderson sarà il punto di forza nel ruolo di guardia. L’ultima stagione l’ha giocata a livelli altissimi nonostante dovesse ancora recuperare appieno da quel maledetto infortunio al ginocchio. Quest’anno potrà partire già al 100%; saprà sicuramente fare la differenza in più di un’occasione.
Il ruolo di tre, o ala piccola, è quello in cui disponiamo di talento sconfinato. Se Macchi l’anno scorso si è dovuta sacrificare per la squadra giocando da ala grande e, nonostante ciò, regalandoci lo scudetto con quel gancio all’ultimo secondo che mai dimenticheremo, quest’anno, salvo infortuni delle lunghe (direi che la sfortuna negli anni scorsi ci ha già fatto visita fin troppo spesso) potrà tornare a giocare nel suo ruolo naturale. Così come Zandalasini, che come Chicca ha saputo non sfigurare in ruoli non suoi (ma quanto ha difeso bene in finale sulle lunghe avversarie nonostante pagasse chili e centimetri di differenza?), ma che il meglio del suo repertorio lo dà giocando da ala piccola. Zanda ha rinunciato alle fortissime sirene del college per restare a Schio dove ha vissuto una prima stagione da sogno. La sua crescita, in particolare nella seconda parte di stagione, è stata incredibile: adattatasi ai livelli della serie A1 e dell’Eurolega ha mostrato al pubblico perché ESPN l’ha valutata come il 4° miglior prospetto al mondo classe ’96. Considerando che da quest’anno sarà a disposizione a tempo pieno di coach Mendéz (a proposito congratulazioni per aver superato brillantemente l’esame di maturità!) il suo valore è destinato a esplodere definitivamente.
Il reparto lunghe sarà finalmente completo. Dopo il grave errore di affrontare la scorsa stagione con soli tre pivot, quest’anno avremo chili, centimetri e classe a volontà sotto le plance. Bestagno, assieme a Ress, formerà la coppia di lunghe azzurre più forti della serie A1. Assieme a loro ci saranno le altre due straniere della squadra: Walker e Yacoubou. I problemi di Isa alle ginocchia sono ben noti a tutti e lo staff sa che la francese non può allenarsi con costanza ma, soprattutto, deve essere utilizzata in campo con il contagocce: la sua soglia si aggira sui 20 minuti a partita. Ecco, allora, l’importanza di una giocatrice come Walker che, nonostante sia completamente diversa da Isa per struttura e tipo di gioco, è in grado di fornire un contributo sostanziale alla causa orange in termini di punti, rimbalzi, atletismo e aggressività. Certo, sia lei che Bestagno sono alla prima esperienza in Eurolega ma la fiducia in loro è alta perché inserite in un gruppo vincente.
L’unico dubbio che rimane attorno alla squadra riguarda il vuoto lasciato da Honti: l’ungherese era la quarta straniera perfetta per il Famila ma l’offerta dalla Turchia era troppo allettante per lasciarsela scappare. La società ha fatto sapere che, per il momento, il roster è apposto così com’è ma crediamo che affrontare una stagione con solo 10 giocatrici e 3 straniere non sia la mossa migliore. Se i soldi per prendere un’undicesima atleta ci siano non lo sappiamo anche se l’addio di Honti ha sicuramente creato una plusvalenza che si potrebbe reinvestire nel mercato. Nomi è difficile farne ma servirebbe una giocatrice comunitaria esperta disposta a venire a giocare solo l’Eurolega a Schio. Missione tutt’altro che semplice.
Fiduciosi di una mossa di mercato inaspettata da parte della dirigenza attendiamo febbrilmente l’inizio del raduno per vivere tutti assieme una nuova, esaltante stagione.
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Nicolò Dalle Molle
Ho visto la mia prima partita di pallacanestro dal vivo il 17 maggio 2006. Il Famila Schio vinceva in gara 5 lo scudetto contro l’Acer Priolo. E’ stato amore a prima vista e da lì non è più finito. Nel mentre mi sono diplomato, laureato in scienze storiche e ho fatto esperienze di giornalismo. Ho aperto, assieme a degli amici, un blog sul basket femminile e collaboro con Basket Magazine.
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