Vittoria dal sapore amaro

Nessuno riusciva ad essere veramente felice ieri sera al termine della gara al Palacampagnola. Nonostante il Famila abbia centrato un successo record in questa stagione – non siamo fanatici delle statistiche ma non ci pare che nessuno abbia fatto meglio in questo 2012/13 – vincendo con un margine di 52 punti, resta una tristezza infinita per l’infortunio occorso a Danielle McCray. L’esito è tremendo: rottura del tendine d’Achille e stagione finita. Il pianto di Danielle mentre si trascina sofferente fuori dal campo, le compagne in panchina attonite quando viene loro riferito il referto dell’infortunio, queste immagini faranno fatica a sparire dalla mente di tutti i tifosi ed appassionati di basket perché il campionato italiano, già così povero di talenti, perde un pezzo da novanta di pura classe e agonismo.

Della partita c’è ben poco da raccontare. Orvieto riesce a ostacolare le manovre del Famila solo nei primi 5 minuti di gara, mantenendo il punteggio miseramente scarno: 6-2. Lasi chiama timeout per dare la scossa alla sua squadra, scossa che amplifica la sua intensità nel momento dell’infortunio di McCray. Lo Schio cambia ritmo: difesa pressing a tutto campo, anticipo su ogni linea di passaggio e le umbre entrano in confusione. A fine partita saranno 32 le palle recuperate dalle orange che fanno del contropiede la loro arma preferita. La gara si trasforma a tratti in un match dalle chiare caratteristiche del basket a stelle e strisce, con recuperi di palla e lanci lunghi per la compagna che si trova già nella metà campo avversaria. Orvieto riesce a creare qualche buon tiro ma non lo sfrutta a dovere e il suo score resta pesantemente basso. Coach Bondi non sa più a che santo votarsi, e oltre al danno riceve la beffa di una coppia arbitrale che premia con qualche fischio di troppo le orange: sicuramente questi errori non pregiudicano l’andamento della partita ma lasciano come sempre qualche perplessità sul valore dei direttori di gara che vengono assegnati alle partite di serie A1 femminile.

Nell’ultimo quarto Schio dà vita a un vero e proprio show con Macchi sugli scudi a regalare grandi giocate e con Ramon che dà il suo grandissimo contributo dalla panchina. Unica nota negativa la scarsa precisione da tre (4/16) che contro squadre più blasonate potrebbe fare la differenza. Da sottolineare invece l’amaro siparietto messo in atto da Hampton che dopo un battibecco con Godin e dopo aver causato un fallo di sfondamento sull’avversaria, applaude ironicamente la francese venendo pizzicata dai fischi del Palacampagnola in un momento in cui il copione della partita era stata già abbondantemente scritta.

Finisce con un pesantissimo 89-37, con Schio che manda un chiaro messaggio alle avversarie dopo l’amarezza del risultato delle final 8 di Ekaterinburg e dopo la gara vinta con difficoltà a Pozzuoli giovedì scorso. Domenica a Orvieto si riparte dallo 0 a 0 ma è difficile pensare che da entrambe le parti non ci sarà uno strascico psicologico della partita del Palacampagnola.

Nicolò Dalle Molle

Famila Wüber Schio – Ceprini Costruzioni Orvieto 89-37 (18-6, 38-17, 60-28)

Famila Wüber Schio: Consolini 3 (0/2 da due, 1/4 da tre), McCray 2 (1/2 da due), Sottana 4 (0/1 da due, 0/3 da tre), Wambé 10 (5/6 da due), Masciadri 11 (2/3 da due, 2/4 da tre), Ramon 8 (4/4 da due), Godin 8 (3/6 da due), Lavender 19 (9/14 da due), Nadalin 8 (4/6 da due), Macchi 16 (6/8 da due, 1/5 da tre)

Ceprini Costruzioni Orvieto: Maiorano 2 (1/2 da due, 0/2 da tre), Mariani 2 (1/2 da due, 0/2 da tre), Fassina 9 (4/10 da due), Puliti 1 (0/3 da tre), Baldelli 0 (0/2 da due, 0/2 da tre), Sutherland 4 (2/4 da due), Gulak 10 (3/7 da due, 1/2 da tre), Striulli ne, Nnodi 0 (0/4 da due), Hampton 9 (3/8 da due, 1/2 da tre)

Arbitri: Tirozzi e Maschietto